Un esercizio

Prima di iniziare a descrivere l’esercizio, un po’ di ripasso della teoria.
Alcune parole di Vittoz:

  • La ricettività è tutto!
  • E’ la facoltà che noi abbiamo di ricevere le vibrazioni del mondo esterno!
  • E’ uno stato attivo e cosciente, non passivo!
  • Bisogna possedere una cosa profondamente, assimilarla lentamente, e tutto questo in modo profondo e sincero con se stessi, più che farlo col ragionamento.
  • Per poter eseguire tutto ciò in modo corretto, occorre porsi in ricettivvità e sbarazzarsi dell’idea che si frappone con la sensazione esatta delle cose. E’ solo allora che le idee saranno esclusivamente vostre perché non saranno più cerebrali, ma saranno parte di voi.

La ricettività è essenziale nel Metodo Vittoz.

Senza aver realizzato la ricettività, ogni esercizio diverrà assolutamente inutile.

Gli esercizi di ricettività provocheranno:

  • La ripresa della coscienza di se
  • La padronanza del proprio corpo e delle facoltà corporali
  • Il riposo del sistemo nervoso, muscolare, ecc
  • L’oggettività delle impressioni ricevute dal mondo esterno
  • L’arricchimento di tutta la persona, grazie alla ricettività

Da soli gli esercizi di ricettività, sono sufficienti a ristabilire l’equilibrio psicologico di una persona in quanto contengono in se stessi il germe anche di tutti gli altri esercizi (concentrazione, eliminazione, volontà).

Gli esercizi di ricettività non sono difficili o faticosi, tutt’altro … sono riposanti.

Richiedono semplicemente la sostituzione del pensiero con la sensazione fisica esatta.

Sentire senza pensare.

La sensazione a cui allude Vittoz è una pura impressione fisica.
All’inizio si pensa e si immagina, è inevitabile, ma non bisogna scoraggiarsi. Occorre perseguire nella ricerca della pura sensazione alla quale si arriverà, ripeto, con l’aiuto e la guida del praticien.

Occorre percepire la sensazione esatta.

Questa sensazione si produce ad esempio al livello della parte del nostro corpo che si sente (ad esempio il ginocchio) e non nel nostro cervello.
Per questo diventa assai importante il controllo effettuato da un praticien sulle nostre onde cerebrali: queste potranno effettivamente segnalare se siamo o no ricettivi.

Vediamo una descrizione – per quanto possa valere la descrizione – di una seduta di ricettività.

E’ importantissimo capire che questa descrizione non può sostituire la sensazione diretta e l’assoluta necessità del praticien che verifica le vibrazioni cerebrali del soggetto.

Richiamo inoltre l’attenzione del lettore alla semplicità degli atti compiuti; potranno sembrare banali e puerili, ma nella realtà sono estremamente potenti.
Tutto dipende dalla pratica esecuzione presso un praticien.

L’esercizio andrà eseguito seduti comodamente su una poltrona.

Esercizio:

  • Seduti.
  • Chiudete gli occhi.
  • Cercate la posizione più comoda ed equilibrata possibile, in modo di sentirsi il più possibile a proprio agio.
  • Le ginocchia piegate, i piedi appoggiati a terra con la pianta dei piedi.
  • Le palme delle mani appoggiate comodamente sopra le cosce.
  • Dolcemente, senza forzature, passare alla presa di coscienza sensibile del vostro corpo, che esiste in questo momento, nella posizione in cui si trova.
  • Non preoccuparsi del fatto che ci siano dei pensieri che affollano ancora la nostra mente.
  • Nel prosieguo dell’esecuzione sistematica degli esercizi spariranno.

Sentire:

  • Il peso del proprio corpo sulla poltrona
  • La pressione dello schienale contro la nostra schiena
  • Il contatto dei propri piedi col suolo, le braccia distese e il palmo delle nostre mani a contatto con le nostre cosce
  • Provare a sentire i rumori che provengono dall’ambiente circostante senza sforzo, semplicemente aprire le proprie orecchie ai rumori

Sentire:

  • La pianta dei piedi
  • Il peso del proprio piede che appoggia al suolo
  • Le articolazioni della propria gamba destra a partire dalle dita del piede, fino alla caviglia, e poi su su fino al ginocchio destro; il tutto molto lentamente e sentendo non pensando alla parte (è comune che si senta una sensazione di leggero calore sulla parte oggetto del nostro sentire)

Sentire:

  • Le nostre due ginocchia che si rilassano, si sciolgono
  • Le cosce nel loro volume che si rilassano

Sentire:

  • Il vostro bacino che si distende, a partire dalla testa del femore
  • Quindi al vostro intestino e a tutti i suoi organi interni
  • I reni, lo stomaco, il fegato
  • Il tutto con molta dolcezza.

Sentire:

  • Tutta la muscolatura del vostro addome
  • L’anca sinistra
  • L’anca destra
  • La muscolatura lombare
  • Le vertebre lombari, scendendo all’osso sacro e al coccige

Sentire:

  • Il nostro busto che si rilassa
  • La muscolatura del nostro petto
  • Le clavicole
  • Lo sterno e le costole
  • Il fianco destro
  • Il fianco sinistro
  • Tutte queste parti che si rilassano
  • L’epidermide e la muscolatura della schiena
  • Le scapole
  • Le vertebre e le costole sulla nostra schiena e davanti sul nostro petto

Sentire:

  • I nostri organi interni, il cuori, i polmoni, i bronchi
  • Il tutto senza forzature, molto dolcemente, assaporando il sentire del nostro corpo

Sentire:

  • Le nostre spalle che si distendono
  • L’articolazione della spalla destra e poi giù fino al nostro gomito
  • Il nostro avambraccio e poi giù sino al polso e quindi alle nostre dita della mano destra
  • Lo stesso con il nostro braccio sinistro

Sentire:

  • La base del nostro collo che si distende
  • I muscoli a destra e a sinistra del collo fino alla parte anteriore

Sentire:

  • L’insieme della nostra testa che si distende
  • La nuca è rilassata
  • Le nostre orecchie rilassate
  • La mascella fino al mento è rilassata

Sentire:

  • Il nostro viso è disteso
  • Il mento
  • Le guance
  • Le palpebre
  • Il naso a partire dall’alto fino alla punta e alle narici
  • Le orbite degli occhi
  • La fronte e i muscoli della fronte

Sentire:

  • Distesa la propria testa, il cranio, il cuoio capelluto, il nostro cervello, la lingua e il palato

Sentire:

  • L’unità di tutto il nostro corpo disteso
  • In stato di riposoCompletamente disteso nella posizione comoda in cui si trova

Sentire:

  • Le nostre narici che inspirano l’aria
  • I polmoni che si riempiono d’aria
  • Il nostro torace che si dilata per aspirare l’aria
  • Mantenere un momento l’aria inspirata
  • Espirare lentamente dalla bocca
  • Rilasciarsi completamente fino ad espirare completamente
  • Ripetere per tre volte

Aprire gli occhi:

  • Prendere coscienza di quel che vediamo, accogliendo la sensazione del vedere
  • Come dice Vittoz: Guardate come fa un bambino al suo risveglio
  • Prender coscienza semplicemente dei colori e degli oggetti come li vediamo senza associare nessun pensiero ad essi; semplicemente accogliamo in noi la loro presenza, senza ricercarne dettagli
  • Occorre come dice Vittoz: aver l’impressione che si assorbono gli oggetti senza sforzo apparente

Chiudere gli occhi e aprire le orecchie:

  • Prender coscienza dei rumori che giungono alle nostre orecchie, semplicemente accogliendo dentro di se i suoni che giungo alle nostre orecchie
  • Come dice Vittoz: senza forzare l’attenzione

Sempre con gli occhi chiusi:

  • Assaporare l’unità del proprio corpo rilassato sulla poltrona, comodamente appoggiato allo schienale, sentendosi tutto comodo
  • Allungare davanti a noi il nostro braccio destro sollevandolo dalla nostra coscia sulla quale è appoggiato e sentendo la sensazione fisica che passa nel nostro braccio che sia alza e si distende davanti a noi; riportare il braccio destro nella posizione originaria (palma appoggiata sulla nostra parte superiore della coscia
  • Lo stesso gesto con il braccio sinistro
  • Rifare il gesto con il braccio destro, prendendo particolarmente coscienza di quel che provoca il movimento sull’articolazione della spalla destra
  • La stessa cosa con il braccio sinistro
  • Rifare il gesto con il braccio destro, prendendo particolarmente coscienza di quel che provoca il movimento sul piegare il braccio, il gomito, il polso e le articolazioni della mano e delle dita
  • La stessa cosa col braccio sinistro
  • Sollevare leggermente la gamba destra
  • Sentire l’articolazione della testa del femore che partecipa al movimento, il ginocchio, il polpaccio, la caviglia, il piede con tutte le articolazioni e le dita del piede
  • Ripetere l’esercizio con la gamba destra

La descrizione di un esercizio di Vittoz potrà aver strappato un sorriso … con vari significati … al lettore … e tuttavia, pur nell’estrema semplicità, si realizzano nella pratica i benefici effetti come già ampiamente descritto.

(liberamente tradotto e ridotto da P.M. Charles Jegge – Présentation des exercices du Docteur Vittoz – Ed Tèqui – Paris)

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