Le vibrazioni cerebrali

Mi addentro adesso in un argomento di fondamentale importanza per Il Metodo Vittoz:

Le vibrazioni cerebrali.

Le vibrazioni cerebrali sono una scoperta del dottor Vittoz ossia « di un movimento particolare, movimento caratterizzato da un’onda speciale » la cui natura ha posto dei problemi ai praticien ed ai neurofisiologi …

Tuttavia essa esiste, è un dato di fatto.

Come riportato dal citato G. Laurent-Kaeppelin:

Questo fatto sperimentato da più di 15 anni da me e da altri può avere un’importanza capitale.

  1. Come mezzo diagnostico in tutte le malattie non organiche del sistema nervoso .
  2.  Come « test » dell’attività mentale di qualsiasi soggetto malato o non.
  3.  Come prova della veridicità del pensiero del soggetto.
  4.  Le onde variano seguendo il dubbio, la negazione, l’affermazione

L’educatore deve dunque sentire con la mano la qualità del controllo cerebrale del soggetto. E’ questo che gli permette, da un lato, di effettuare la diagnosi, dall’altro di eseguire il trattamento mediante una serie di esercizi appropriati al caso del soggetto.
Con l’aiuto degli esercizi, si giunge alla modifica delle vibrazioni anomale del cervello, e a ristabilire l’armonia cerebrale che si rivela per opera di una certa qualità di onde (ritmo, regolarità, ampiezza, potenza).
Da questi movimenti vibratori, percepiti dal praticien sulla base degli stati del cervello, i tracciati riportati qui di seguito ce ne danno una rappresentazione grafica approssimativa:

Il dottor Vittoz ha rilevato molti sospetti fra i suoi contemporanei riguardo l’esistenza di queste vibrazioni, e principalmente fra i medici. E’ per questo che ha costruito un apparecchio destinato a provare la realtà di questo fenomeno. Questo tentativo non gli ha apportato i risultati sperati.
La sua conclusione del resto è stata:«niente è meglio della mano».

L’ « addestramento » o la rieducazione del controllo, non può essere efficace se non quando il soggetto giunge a modificare il funzionamento del suo cervello o a sostituire le sue vibrazioni anormali con delle vibrazioni normali.
La causa delle vibrazioni anormali?
L’instabilità del controllo cerebrale, o un certo grado d’insufficienza del controllo cerebrale.
Il praticien persegue dunque uno scopo ben definito: modificare il meccanismo cerebrale con una rieducazione funzionale.

La conclusione pratica è che Il Metodo Vittoz non può essere appreso semplicemente leggendolo dalle pagine di un libro o di un manuale.

E’ assolutamente necessario l’intervento di un praticien che, sulla base delle vibrazioni cerebrali percepite durante una seduta e durante l’esecuzione degli esercizi, possa verificare sul posto se e come gli esercizi stessi sono eseguiti onde predisporre gli opportuni accorgimenti e/o consigli per la corretta esecuzione.

L’auto-esecuzione o l’auto-verifica non sono perciò possibili, almeno nell’approccio al metodo.

E’ essenziale l’aiuto di un praticien e la sua guida per l’apprendimento del metodo e dei suoi esercizi.

E’ altrettanto vero che dopo 3 o 4 lezioni il soggetto/paziente è in grado, sulla base delle istruzioni ricevute, ma sopratutto dall’esperienza diretta a ciò che gli esercizi stessi gli hanno procurato, provvedere ad effettuare gli esercizi e le altre tecniche senza l’aiuto del praticien, che risulta perciò fondamentale per un iniziale corretto approccio al metodo.

In caso contrario il soggetto/paziente potrebbe non “sperimentare” alcunchè dagli esercizi e, ancor peggio, non sapere se gli stessi sono eseguiti bene o male, non conoscendone, per non averli provati sulla sua persona, i benefici effetti.

Ma come vengono sentite dal praticien le vibrazioni cerebrali?

Il praticien si pone a lato del paziente, di solito dalla parte sinistra, e con la mano posta a taglio quasi a toccare la fronte del paziente, vicino all’attaccatura dei capelli, riesce a sentire le vibrazioni del cervello del soggetto/paziente, verificandone il ritmo, regolarità, ampiezza e potenza.
Questo sia a riposo che durante l’esecuzione di semplici esercizi fisici o mentali.
Il praticien ottiene questo straordinario risultato sia in virtù dell’esperienza maturata nella sua professione, sia per lo stato di “ricettività” in cui si trova nel momento in cui effettua questa rilevazione.
Il termine usato ” stato di ricettività ” potrà sembrare oscuro al momento, ma in seguito diventerà assai chiaro, essendo esso la base del metodo Vittoz.

Voglio in conclusione dire che, per cercare di dare concretezza a queste mie note, proverò, seppure con le limitazioni che ho appena citate, a “descrivere” qualche esercizio, cercando sopratutto di focalizzare l’attenzione sugli aspetti metodologici.

Ciò infatti sarà molto utile se si decidesse di voler utilizzare veramente il Metodo Vittoz, andando a lezione da un praticien!

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